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In spiaggia


di Dylanland
08.10.2021    |    4.175    |    7 9.9
"Continuavo a guardarla, mi piaceva il suo modo di muoversi, il suo leggero gesticolare e percepivo la sua bella voce senza però distinguere le parole; Il suo..."
La giornata particolarmente afosa mi aveva fatto decidere di passare almeno qualche ora al mare; un bagno nelle fresche acque del Mare Adriatico era certamente la soluzione migliore.
Steso a pancia in giù sul mio grande asciugamani colorato, al fresco del mio ombrellone, il fruscio ritmico delle lievi onde marine faceva da accompagnamento musicale ad uno stato di dormiveglia interrotto di tanto in tanto dal brusio delle voci di bambini che giocavano più lontano e dai richiami delle loro mamme.
Sentii un leggero sbuffo di sabbia ricadere sulle mie braccia e in parte sul mio capo, alzato dai passi di una coppia che passava vicino a me e che, prontamente, si era scusata per l'inconveniente. Entrambi con la mano alzata e la ragazza, in un bikini mozzafiato, con un sorriso meraviglioso, mi aveva anche chiesto scusa a voce.
"Non è nulla, tranquilli" avevo risposto io, colpito in pieno dal quel fisico pazzesco.
Anche lui era un bel ragazzo, alto e muscoloso e portava la maggior parte del carico fra sdraio, ombrellone e borse.
Si erano posizionati a circa 10 metri da me e non potevo fare a meno di guardare quella ragazza, sui 25 anni, il cui costume "illegale" faceva strabordare un seno 4 misura e le natiche, tonde e sode, completamente visibili.
A furia di guardarla, lei si era accorta di ciò e aveva risposto con leggeri sorrisi, forse ancora per scusarsi per prima.
Continuavo a guardarla, mi piaceva il suo modo di muoversi, il suo leggero gesticolare e percepivo la sua bella voce senza però distinguere le parole; Il suo sorriso poi, era irresistibile.
Dopo circa venti minuti, il suo uomo si era alzato e si era allontanato in direzione di un baretto improvvisato trattandosi di un tratto di spiaggia libera e quasi selvaggia; Il baretto era a circa 200 metri.
Vedendola sola, mi ero avvicinato e le avevo chiesto se avesse un poco d'acqua, una scusa banale forse, ma lei prontamente mi aveva detto che il suo ragazzo era appunto andato al bar per prendere qualcosa da bere e che me l'avrebbe offerta volentieri appena fosse tornato.
"Peccato che torni subito il tuo ragazzo" le avevo risposto io con un mezzo sorriso impertinente e lei in risposta: "perché, vorresti stare solo qui con me?" Questa sua risposta mi aveva un po' spiazzato ma avendo ormai rotto il ghiaccio :" si, mi hai completamente rapito, ti sei accorta che ti sto mangiando con gli occhi no!?".
E lei " certo, ho gli occhi anche io e ti dico anche che mi fa molto piacere essere ammirata in questo modo così sfacciato.
"Vieni qui, siediti vicino a me" . "Ma se torna il tuo ragazzo ?" Avevo balbettato io...."tranquillo, so quello che faccio" e così facendo mi aveva tirato giù sul suo asciugamani e appoggiato una mano sulla mia gamba, si era avvicinata con la sua bocca alla mia.
Non sapevo cosa stesse succedendo, così in fretta, in una così surreale situazione, ma fatto sta che avevo prontamente accettato il suo invito a baciarla e presto le nostre labbra si erano unite, le nostre lingue intrecciate; baciava come una dea e la sua mano si era subito spostata sul mio boxer a verificare un cazzo in tiro.
Fortunatamente eravamo molto distanti dagli altri bagnanti anche se io di tanto in tanto guardavo se qualcuno si fosse accorto della cosa e se stesse tornando il suo uomo.
"Stai tranquillo, non preoccuparti, fidati di me", mi aveva detto seraficamente lei ed ebbi appena il tempo di chiederle il nome prima che lei mi spostasse il boxer e mi tirasse fuori il cazzo ormai impazzito: "Valentina" e così dicendo si era piegata per prendere il mio membro in bocca per leccarlo e baciarlo con delicata decisione.
"Valentina....Valentina......così mi fai morire.....io mi chiamo Dylan".
Non sembrava interessata al mio nome, era intenta a succhiare e imboccare il mio cazzo con tanta attenzione e dedizione. Sentivo la sua lingua calda e umida percorrere tutta l'asta diventata ormai di pietra e lei accompagnava la sua azione con leggeri mugolii di approvazione che mi facevano uscire di testa.
Preso così da quel piacere immenso non mi ero accorto che il suo uomo era tornato e quando senti una voce maschile dire "ecco qui l'acqua fresca" ebbi un sobbalzo e quasi trasalii.
Valentina interruppe ovviamente il suo pompino dicendomi di stare buono e non spaventarmi e di ridistendermi per farla continuare.
Il sorriso di approvazione del suo ragazzo mi aveva certamente sorpreso ma anche tranquillizzato e piano piano mi ero steso nuovamente sul loro asciugamani.
"Vai Vale, fai vedere al nostro amico come sei brava a fare bocchini, spompinalo per bene come solo tu sai fare, oltretutto ha un bel cazzo vero!?" Le parole di quell'uomo mi avevano definitivamente tranquillizzato e per creare complicità con lui gli avevo confermato che la Vale era fantastica per come slinguazzasse il cazzo e come lo prendesse quasi tutto in gola.
"Si lo so bene, la mia Vale è la regina dei pompini" mi aveva ancora confermato lui.
In tutto questo, Valentina aveva continuato a dare il meglio di sé, dedicandosi con cura e abilità a quello che forse era il miglior pompino della mia vita. Quando sentii che stavo per cedere ebbi la delicatezza di dirlo, di avvisarla, nel caso comunque non volesse che lo sperma di un estraneo la colpisse e invece, per tutta risposta, lui disse "bene Vale, il nostro amico sta per venire, prendila in bocca, tutta mi raccomando, così poi mi dici che sapore ha".
La Vale aveva ribadito con un " si certo Amore, prendo tutta la sborra in bocca perché sai quanto mi piace".
Quelle loro parole erano state il colpo di grazia e cominciai a schizzare un getto dopo l'altro: 5, 6, forse 7 schizzi di sborra calda che lei aveva accolto a bocca aperta con la lingua fuori facendone colare una parte sull'asciugamani e raccogliendo con il dito anche le gocce schizzate sulle guance portandole in bocca: "sa di ananas" aveva detto con un sorriso lei.
Un piccolo applauso del suo ragazzo aveva sancito la fine del pompino e Valentina, facendo un altro sorriso bellissimo ed un mezzo cenno di inchino, aveva ringraziato il suo uomo per l'applauso.
"Ecco l'acqua per voi; a proposito, io sono Luca" aveva detto tendendomi una piccola bottiglietta. Ero stordito, non so se per l'enorme orgasmo o per la situazione non certo usuale, ma avevo ringraziato Luca per l'acqua.
Poi Valentina aveva proposto di fare tutti un bagno in mare, per rinfrescarci.
Andammo di corsa in mare fra risate e schizzi di acqua, scambiammo altre chiacchere e li invitai per la sera ad andare a mangiare una pizza.
Da allora è nata una bella amicizia che si protrae da circa 2 anni e molte altre volte ho avuto l'opportunità di scopare Valentina, sempre più bella e passionale.
Loro sono sempre insieme, innamorati come pochi, uniti in tutto ciò che fanno, solari, allegri e generosi. Sono felice di aver conosciuto Vale e Luca anche perché sono un loro amico speciale, sempre pronto a renderli complici di un rapporto unito e davvero speciale.
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